domenica 27 gennaio 2013

27 Gennaio


"Quel che ora penso veramente è che il male non è mai ‘radicale’, ma soltanto estremo, e che non possegga né profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare il mondo intero, perché si espande sulla superficie come un fungo. Esso ‘sfida’ come ho detto, il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua ‘banalità’. Solo il bene è profondo e può essere radicale”.
Hannah Arendt (1906-1975), “La banalità del male”

Buongiorno a tutti. 
Sono sommersa dallo studio e purtroppo da due settimane non apro le pagine di un libro che non sia materiale scolastico ma oggi colgo l'occasione per consigliarvi, al di fuori di ogni retorica un bellissimo libro che ho scoperto grazie a Cultbook. 
So che di libri sull'Olocausto o sulle persecuzioni che la giornata di oggi si propone di ricordare ne sono stati scritti a bizzeffe, di toccanti e bellissimi, quindi la mia è solo una proposta tra le centinaia che potrei fare. 
Vi lascio il video della puntata di Cultbook. 


Badenheim 1939 - Aharon Appelfeld






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