domenica 25 agosto 2013

La Top Ten della mia libreria.

Buonasera a tutti.
Vi starete chiedendo che fine abbia fatto...Ebbene, la sessione si avvicina e io ho un esame tra meno di due settimane, quindi no, non vi ho abbandonati, sono solo immersa nello studio.

Non ho molto tempo per leggere, quindi ho pensato di creare un piccolo PostTag: La Top Ten della mia libreria perché nonostante qualche lettore non abbia una libreria immensa e preferisce prendere i libri in Biblioteca (bravi!!!) o vi siate convertiti al digitale, scommetto che nella vostra libreria ci sono almeno 10 libri di cui non vorreste mai liberarvi.

L'idea mi è venuta grazie alle ragazze di Leggo per legittima difesa. (quì c'è il link della pagina Facebook, ve la consiglio!), se guardate tra gli album delle loro foto capirete perché, eheh :)



1. Anna Karenina//Tolstoj
1024 pagine di intrecci amorosi, tradimenti e pettegolezzi...Il tutto nell'atmosfera della Russia del XIX secolo. Devo aggiungere altro?!

2. Il buio oltre la siepe // Harper Le
Una lezione di vita sincera e struggente. Lo porto nel cuore. 

3. Nanà // Emile Zola
Nanà ha un'unica dote: la bellezza, capace di ammaliare e causare la rovina di chi la ama.
Non lasciatevi ingannare dalla fama dell'autore: vi assicuro, ne vale la pena!

4. La coscienza di Zeno // Italo Svevo
Chissà perché mi sento così vicina a Zeno....?! ;)

5. L'eleganza del riccio // Muriel Barbery
Un libro da AMARE; per nulla impegnativo.
Quando si dice che "l'abito non fa il monaco" penso alle due protagoniste...Fantastico!

6. Jack Frusciante è uscito dal gruppo // Enrico Brizzi
Credo sia il libro che ho riletto di più nella mia adolescenza. 
Ha la giusta malinconia e velato romanticismo, le frasi perfette da adolescente ribelle...Le citazioni musicali poi sono una rivelazione! 

7. La Chimera // Sebastiano Vassalli 
E' una storia tristissima, la storia di una ragazza accusata di stregoneria nel XVII secolo. 
Scritto in modo favoloso, ricostruzione storica perfetta, partecipazione emotiva assicurata.

8. Norvegian Wood // Murakami Haruki 
Il primo libro che ho letto di questo autore, sicuramente il meno onirico che ha pubblicato.
Un romando di crescita, sia per il protagonista che per il lettore.

9. L'insostenibile leggerezza dell'essere // Milan Kundera
Questo è uno di quei libri che non riuscirò mai a recensire perché nessuna parola renderà mai merito alla bellezza del romanzo.
Vi dico solo che l'ho conosciuto tramite il mio professore di Filosofia che l'ha definisto "Uno dei libri della vita". Concordo in pieno. 

10. I promessi sposi // Alessandro Manzoni
Non capirò mai chi lo definisce "noioso"...
Se sei uno di quelli ti consiglio questo post ;) link


Spero che il post sia stato d'ispirazione. Mi raccomando, passate dal gruppo di Leggo per legittima difesa.
Se volete condividere sul mio blog la vostra Top Ten lasciate il link tra i commenti. Non vedo l'ora di scoprire quali sono i vostri libri preferiti!!!

giovedì 15 agosto 2013

La ragazza di Bube // Carlo Cassola


Autore: Carlo Cassola
Titolo: La ragazza di Bube

Genere: Romanzo
Editore: BUR Biblioteca Internazionale Rizzoli 
Anno: 1960
Prezzo: 8 Euro
Pagine: 259 


Premessa: nel post ho deciso di spoilerare il romanzo (scusate, per una volta concedetemelo...) perché la trama è di pubblico dominio ma se volete solo sapere se lo consiglio o no sappiate che è un SI. Quindi se la cosa vi turba potete anche fermarvi a questo punto e correre in libreria/biblioteca a prenderlo. )

Mara è una ragazza di sedici anni, in un'Italia che è sopravvissuta alla guerra, che guarda al futuro come il territorio delle possibilità, delle infinite scelte. 
L'immediato dopoguerra, come tutti sappiamo, porta le ferite di una situazione politica confusa, la Resistenza è una vera e propria guerra civile, ogni famiglia è stata segnata dal lutto e la perdita del fratello Sante di Mara ha creato una spaccatura nella famiglia. 
Mara però nell'ingenuità dei suoi sedici anni ha quella malizia e civetteria che attira i ragazzi e le malignità della cugina, e all'arrivo di Bube, militante dei partigiani con Sante, decide di sfoggiarlo come un trofeo. Le sue attenzioni la incuriosiscono, sogna quell'amore romantico ed eccitante con il fuorilegge e quando lui le chiede di fidanzarsi ufficialmente lei è quasi contrariata.
Questo amore è assecondato dal padre di Mara che al Partito dedica anima e corpo e che vede in quel ragazzo un altro figlio. 
Il fatto che lui la accontenti in tutto e per tutto, le copri le scarpe col tacco (le scarpe da grande...) e la borsetta (che invidia che farà alla cugina...) rende questo gioco quasi divertente.
Ma Bube, con l'incoscienza dei vent'anni accecato dagli ideali del partito commette un gesto assurdo: durante una rissa con i fascisti uccide il figlio del maresciallo, motivo per cui il ragazzo, aiutato dal Partito viene fatto fuggire all'estero, in Francia.
Per Mara, comincia l'attesa: l'attesa delle sue lettere, l'attesa per l'amnistia, l'attesa del suo ritorno.
Ormai non è più una bambina, ormai capisce che  il gioco è finito e che, se vorrà aspettare il suo fidanzato dovrà sacrificare tutto, anche l'amore per un altro ragazzo che intende sposarla.

Gli avrebbe detto: "Stefano, io non so se amo te o Bube; ma i miei sentimenti non c'entrano nella decisione che ho preso: io... sono la ragazza di Bube". Ecco era così: lei era la ragazza di Bube; non poteva abbandonarlo; sarebbe stata un'inaudita vigliaccheria se lo avesse abbandonato ora che era in galera. 

Il tempo passa, Bube viene arrestato e condannato a quattordici anni di carcere e Mara decide di stare accanto a lui perché è quello che tutti si aspettano e il motivo per cui il ragazzo non ha fatto qualche altra follia.

Questo romanzo ci restituisce un commovente spaccato dell'Italia nel dopoguerra: è ambientato in Val d'Elsa ma potrebbe essere ambientato ovunque, ispirato ad una storia vera (potete approfondire quì).
Cassola usa un linguaggio asciutto, scorrevole, lineare. Già dalla prima metà del libro si capisce come andrà a finire e che il declino è inevitabile, ma non si può non continuare a leggere perché Mara non è un'eroina ma potrebbe essere ognuna di noi: spesso si persevera nelle idee che a noi sembrano sensate ma per chi non è nella nostra pelle sono follia pura perché sembrano condurci all'autodistruzione. E mentre si va avanti ti verrebbe voglia di urlarle "MARA, CHE CAVOLO STAI FACENDO?!" Perché forse sta facendo la cosa giusta, ma forse no. 
Ma cosa vuol dire fare la cosa giusta? Che cosa è giusto quando le persone muoiono e non si sa neanche più con certezza a chi dare la colpa?
Mara è innamorata o fedele ad una promessa fatta al suo primo amore senza capirne bene le conseguenze oppure rassegnata al suo destino? Forse non lo sa neanche lei...
Ho iniziato a leggere il libro ieri sera alle undici, l'ho finito quattro ore e mezza dopo perché, non potevo andare a dormire, non potevo lasciare Mara sola.
Ma lo sapete come funziona con i libri quando sono troppo belli per essere chiusi...Ti conquistano, travolgono, e poi chiusa l'ultima pagina ti lasciano alla deriva dei tuoi pensieri. 




martedì 13 agosto 2013

I pesci non chiudono gli occhi // Erri De Luca


Autore: Erri De Luca 
Titolo: I pesci non chiudono gli occhi

Genere: Romanzo

Editore: Feltrinelli 
Anno: 2011
Prezzo: 6,5 Euro
Pagine: 115



L'estate dei dieci anni, ve la ricordate?
A dieci anni non si è più bambini, ma neanche ragazzi.
Il mondo non è più un parco giochi ma il luogo delle scoperte, quel mondo da cui neanche le braccia di mamma e papà ti possono più proteggere.
Il corpo sembra crescere ad una velocità diversa e si fatica a riconoscerlo...Insomma, una gran confusione. 
L'estate dei dieci anni è quella dei grandi cambiamenti, si impara che si può anche amare ciò da cui ci tenevamo alla larga e che si possono imparare un sacco di cose sulla vita anche non stando sui libri. Quella delle grandi emozioni. 
Per il protagonista di questo romanzo l'estate dei dieci anni è l'Estate, quella che si porterà dentro per tutta la vita e le ferite sulla pelle ogni volta che si guarderà allo specchio: resterà solo un segnetto, ma lui saprà sempre che non sono semolici cicatrici.
Quella in cui non vedrà il padre per mesi e il rapporto tra i genitori divisi dall'oceano verrà deciso da una lettera. 
E, soprattutto quella in cui imparerà a dare un nome alle cose, non a capire gli adulti attraverso i libri ma viceversa. 

Mantenere, il mio verbo preferito, era successo. Come fa a saperlo? Pensai e mi risposi: lo sa e basta. Non avevo toccato niente di così liscio fino allora. Ora so neanche fino a oggi. Glielo dissi, che il suo palmo di mano era meglio del cavo di conchiglia, mentre risalivamo a riva, staccati. “Lo sai che hai detto una frase d’amore?” disse avviandosi verso l’ombrellone.

Erri De Luca è uno scrittore straordinario, ogni sua frase è magica, preziosa: vorresti che ti risuonasse nella mente per un tempo infinito.
La città di Napoli, il porto, l'odore del pesce e della salsedine sembrano uscire dalle pagine (mi ricorda molto  la sensazione che ho avuto leggendo Il vecchio e il mare di Hemingway e vi assicuro che le mie affermazioni sono sempre ben ponderate...).
In questo romanzo però mi è sembrato che narrazione e vicende si trovassero su due binari diversi, che la storia non fosse adeguata, una stupenda confezione per un regalo certo bello, non eccezionale
Erri, aspetto con ansia il tuo prossimo libro.




 Prehistoric // Now, Now

sabato 10 agosto 2013

Tag. I 5 libri della mia infanzia

Sul blog di Frannie (link) che se non conoscete vale la pena di visitare ho trovato questo fantastico Tag. Secondo voi me lo sarei lasciata sfuggire?? Assolutamente no.

Come potrete immaginare è stata una scelta molto sofferta ma alla fine ecco i 5 che ho scelto..Non sono elencati secondo la loro importanza perchè sono legata ad ognuno di loro in egual modo e non sono neanche gli unici (come ho già detto quì dire che da piccola leggevo tanto è un eufemismo...)

1. Il bosco delle meraviglie // Tony Wolf

L'immagine l'ho dovuta fare dal mio libro (si, lo tengo ancora tra quelli di Herzog e De Meuron e i manuali di Scienze delle Costruzioni, ormai lo sapete), credo che non lo pubblichino neanche più: io l'ho tenuto gelosamente anche se è in pezzi perché se mai avrò un figlio voglio leggerlo (e anche perché ancora lo sfoglio, le immagini sono spettacolari!).
Ricordo che mia nonna lo leggeva a me e mia cugina quando eravamo piccine e mi fa tornare in mente le merende con pane burro e marmellata...Penso sia uno dei ricordi più belli della nostra infanzia!





2. La pietra del vecchio pescatore / / O'Shea Pat  

Non è esattamente un libro per bambini (è più indicato per il periodo delle medie) ma era una delle mie storie preferite prima di andare a dormire...Mio padre me lo avrà riletto una decina di volte!
E' anche uno dei pochi libri fantasy che mi piace!








3. La fabbrica di cioccolato // Roald Dahl 

Questo è il più famoso dei libri di Dahl ma tutti sono assolutamente bellissimi!
Ricordo che è stato anche il primo libro che ho preso in lingua originale...










4. I piccoli brividi // Robert Stine

Ve li ricordate? Se siete nati negli anni '90 li avrete letti di sicuro. I film sono venuti dopo quindi potevo contare solo sulla mia immaginazione...
Ma quanto erano belli gli adesivi che si illuminavano al buio?? :)


 5. Ambra Chiaro // Paula Danziger

Ne avevo già parlato nel primo post della rubrica Piccoli Lettori (potete leggerla quì).
In generale tutta la collana del Battello a vapore mi ha dato grandi emozioni durante la mia infanzia!












Per questo post mi sono avvalsa di una collaboratrice (mia madre) che mi ha aiutato a scegliere..Inoltre devo puntualizzare che sarebbero nella lista anche le storie che mio papà si inventava della Formichina Birichina e del Ragnetto Birichino per farmi addormentare (in realtà si addormentava prima lui e veniva svegliato da me che volevo sapere come andava a finire!); purtroppo però non c'è un libro ;)

Se volete usare anche voi sul vostro blog questo tag postate il link tra i commenti...Sarebbe bello conoscere qualcosa della vostra infanzia!!






venerdì 9 agosto 2013

E l'uomo incontrò il cane // Konrad Lorenz

Autore: Konrad Lorenz
Titolo: E l'uomo incontrò il cane


Genere: Saggistica
Editore: Adelphi
Traduzione: Amina Pandolfi
Anno: 1950
Prezzo: 10 Euro
Pagine: 123



In questo periodo ho avuto modo di leggere diversi libri per ciò che riguarda i cani, la loro educazione e quant'altro e so che per molti sembrerò ingenua, una "novellina" in questo campo e sicuramente è vero.
Tra i vari manuali ho letto questo libro (su consiglio del mio ragazzo) e mi ha particolarmente colpito.

Lorenz era uno zoologo ed etologo austriaco, quindi il suo approccio nell'affrontare l'argomento è sicuramente quello di uno scienziato ma non lasciatevi ingannare: questo non significa che le pagine sono piene di resoconti freddi e oggettivi sulle razze canine e sul significato dei diversi modi di scodinzolare ma.
Il libro è suddiviso in undici capitoli ognuno dedicato a diversi temi; a parte il primo capitolo (l'unico che ho trovato noioso) in cui l'autore ipotizza come sia nato in epoca preistorica il rapporto uomo-cane gli altri sono il riassunto episodi legati alla vita di Lorenz che da scienziato e profondo amante della razza canina ha deciso di trasmettere agli altri.
In particolare mi ha colpito questo passaggio:

Molti e diversi tra loro sono i motivi che pos­sono spingere la gente ad acquistare e a tenere un cane, e non tutti sono buoni. Innanzi tutto, tra gli amici dei cani vi sono anche coloro che cercano rifugio in un animale soltanto a causa di amare esperienze personali. Mi rattrista sempre sentire quella frase malvagia e total­mente falsa: «Le bestie sono migliori degli uomini». Non lo sono affatto! Certo, la fe­deltà di un cane non trova facilmente l’equi­valente tra le qualità sociali dell’uomo. In compenso, però, il cane non conosce quel labirinto di obblighi morali, spesso in contrasto tra di loro, che è proprio dell’uomo, non conosce, o soltanto in misura minima, il conflitto fra inclinazione e dovere, insomma tutto ciò che in noi poveri uomini crea la colpa. Anche il cane più fedele è amorale, secondo il significato umano della responsabilità.

Ciò che ho capito e imparato e di cui farò tesoro è che per essere un buon padrone non ha senso trattare il proprio cucciolo come un bambino e che i cani puzzano, sporcano, combinano disastri, abbaiano e se non sono adeguatamente educati possono essere  molesti se non pericolosi. 
Non sono dei peluches (soprattutto se come per me a quattro mesi pesano 20 kg e mordono qualunque cosa), non sono dei trofei da mostrare. 
Leggendo questo libro mi sono resa conto di quanto l'uomo spesso umanizzi i propri animali e siano inappropriate alcune situazioni (ad esempio portare un cane di grossa taglia al centro commerciale pieno di gente a passeggiare; giuro di averlo visto e neanche raramente...) e di quanto sia facile fare qualcosa che potrebbe compromettere l'autorità dell'uomo e quindi il rapporto con il proprio cane.
Consiglio questo libro a chi come me ha bisogno di un piccolo aiuto per capire come comportarsi con il proprio cane, soprattutto se non ne avete mai avuto uno: bastano poche regole (a volte un po' brutali ma la natura non è clemente purtroppo) perché non ci siano barriere per costruire un solido e stupendo rapporto. Il libro è molto breve e assolutamente privo di tecnicismi, quindi non è una lettura così impegnativa. 


P.s. Il cucciolo a cui faccio riferimento per chi non avesse letto i miei post precedenti è Dana, il "piccolo" pastore tedesco che io e il mio ragazzo abbiamo preso e che a causa del caldo è stravaccata sul pavimento e mi guarda con il suo musetto da peste.
La amo con tutto il cuore. 



mercoledì 7 agosto 2013

#giovanilettori #1 - Ambra Chiaro non è un colore // Paula Danziger

Autore: Paula Danziger
Titolo: Ambra chiaro non è un colore

Editore: Piemme, Il battello a vapore
Illustrazioni: Tony Ross
Anno: 1994
Prezzo: 7,9 Euro
Pagine: 112

Età consigliata: 7+





Il primo post dedicato ai libri per i più piccini non potevo non iniziare con lei, Paula Danziger e la sua collana dedicata alla MITICA Ambra Chiaro.
Il primo libro della collana Ambra Chiaro non è un colore è stato pubblicato nel 1994 da Il Battello a Vapore, poi seguito da Punti rossi su Ambra Chiaro e Ambra Chiaro va in quarta (1995)Ambra Chiaro fa a modo suo e La superfamiglia di Ambra Chiaro (1996), Guai in vista per Ambra Chiaro (1997); in realtà l'autrice ha scritto altri nove libri dedicati a questo personaggio fino al 2004 (anno della sua morte) ma con mio grande sconforto non sono stati pubblicati in Italia (ma credetemi, riuscirò ad averli  entro breve).

Innanzitutto, chi è Ambra Chiaro? Ambra è una ragazzina che frequenta la terza elementare con il suo migliore amico Mattia; è intelligente, con una fantasia sfrenata e soprattutto non potrebbe essere essere più felice.
Se non fosse che un giorno Mattia le comunica che suo padre per motivi di lavoro si trasferirà e con lui anche la madre, Mattia e il fratellino Danny. Immaginatevi cosa voglia dire per Ambra perdere il proprio compagno di avventure, il suo migliore amico con cui ha trascorso tutte le sue giornate da che ha memoria: un vero dramma.
Ma Ambra non si perde d'animo e nulla la potrà rompere l'amicizia con Mattia, anche se non si vedranno più tutti i giorni, si sentiranno per telefono (no, niente cellulare all'epoca..), lui si farà altri amici e se la dimenticherà? E cosa sarà della loro palla di chewing gum?

Paula Danziger ha avuto la capacità di creare un personaggio unico nel suo genere, assolutamente geniale; i temi trattati non sono certo semplici: la separazione da un amico speciale, il divorzio dei genitori, la difficoltà nel farsi nuovi amici, il nuovo rapporto che si viene ad instaurare con il padre lontano, il nuovo compagno della mamma...Sono sicura che ricorderete come quando si è piccoli tutto diventa più grande, a volte immenso per una personcina così piccola. La piccola protagonista però non si perde d'animo.
Ricordo ancora le risate che facevo leggendo i suoi libri...Ambra è una ragazzina come le altre, ma attraverso i suoi occhi il mondo prende tutto un altro colore.
Per ovvi motivi i libri penso siano più indicati per un pubblico femminile (anche perché lo sappiamo che a quell'età le fanciulle sono molto più mature dei maschi ;) ) e penso che anche se sono ormai passati 20 anni dalla pubblicazione del primo libro i temi sono ancora assolutamente attuali...Inoltre è un bene imparare fin da subito che solo grazie all'ironia e ad uno sguardo positivo sul mondo si superano le difficoltà!

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve // Jonas Jonasson

Autore: Jonas Jonasson
Titolo: Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve

Genere: Romanzo
Editore: Bompiani
Traduzione: Heir M. Podestà
Anno: 2011
Prezzo: 17,9 Euro

Pagine: 446 



Quali sono secondo voi i programmi di un arzillo ospite di una casa di riposo il giorno del suo centesimo compleanno? 
No, non festeggia tra i suoi amici e nipoti il suo traguardo perché ovviamente Allan Karlsson non è un centenario normale e infatti decide di scappare dalla finestra dell'istituto, dirigersi nella stazione della piccola città svedese in cui vive, rubare una valigia di cui ignora il contenuto ad un malvivente e scappare sul primo autobus diretto neanche lui sa dove.
Inizia quindi l'avventura di Allan, forse l'ultima della sua lunga e movimentata vita che lo ha portato in giro per il mondo e a contatto con alcuni dei personaggi più importanti e influenti che hanno caratterizzato l'ultimo secolo (mi ha ricordato molto Forrest Gump, ma  con molta acquavite e una dose illimitata di fortuna).
Le 446 pagine non vi devono spaventare, il libro è bellissimo, divertente, intelligente: è l'ideale se volete distrarvi da questo caldo, farvi un sacco di risate e non guardare alla vecchiaia come l'ultima parte noiosa della vita. 
Se non lo avete ancora letto nel 2011 quando, appena pubblicato, ha riscosso un enorme successo (meritatamente senza alcun dubbio) vi consiglio di leggerlo. Dopo le prime due pagine vi verrà voglia di scappare anche voi (metaforicamente) dalla finestra e scoprire cosa vi riserva il mondo là fuori. 
Nel 2013 uscirà il film con un cast tutto svedese: non vedo l'ora!

domenica 4 agosto 2013

Problemi tecnici, ricordi e novità.

Se riesci a far innamorare i bambini di un librodi due, di tre, cominceranno a pensare che leggere èun divertimento. Così, forse, da grandi diventeranno lettori.E leggere è uno dei piaceri e uno degli strumenti più grandie importanti della vita.
R. Dahl

Buona domenica a tutti! Sono state due settimane lunghissime: ho avuto il pc rotto e ovviamente, dopo il panico iniziale ho deciso di cogliere l'occasione per dedicarmi al più completo relax.

In una di queste notti estive in cui il caldo e l'insonnia hanno stretto un'alleanza indistruttibile ho rivisto quello che per la mia preadolescenza non solo è stata la mia commedia preferita ma un vera e propria ispirazione.
Vi ricordate C'è posta per te con Meg Ryan e Tom Hanks? Sicuramente ve lo ricordate perché se lo avete visto non avete potuto non amarlo.
Questa è in assoluto la mia scena preferita: Kathleen sta leggendo Boy di Rohal Dahl ai piccoli clienti della sua libreria.
Se qualcuno quando avevo dodici anni mi avesse chiesto cosa avrei voluto fare da grande avrei detto o scrittrice di libri per bambini o proprietaria di una libreria di libri per bambini o entrambe. Non avrei avuto dubbi.
Quando ero piccola non è che mi piacesse leggere, io AMAVO leggere.
Penso di essere una delle poche fortunate a cui i genitori leggevano un libro ogni sera prima di addormentarsi. Il venerdì pomeriggio la mia tappa fissa era la biblioteca comunale con papà: io sceglievo i miei nove libri che il venerdì successivo riportavo per prenderne altri nove, così per tutta l'infanzia.
Mia mamma ricorda ancora tutte le volte che le mie maestre la chiamavano per comunicarle che invece di seguire la lezione leggevo di nascosto...E vi assicuro che di amici ne avevo anche tanti, e facevo anche molti sport: semplicemente la lettura era la mia migliore amica.
Ancora oggi a casa conservo qualche libro di quando ero piccola e non mi vergogno a dire che ogni tanto li leggo ancora.
Emanano una purezza, una positività verso la vita che da adulta non ho più ritrovato in nessun altra lettura; ritengo siano dei piccoli capolavori che hanno la capacità di segnare chi li legge per tutta la vita.
Ho quindi pensato di dedicare una delle mie letture, magari una al mese, ai libri per i più piccoli. Ovviamente non sono un'esperta, esattamente come al di fuori della mia passione non ho alcun titolo per farlo anche per ciò che riguarda ogni libro di cui ho parlato, ma spero mi possiate perdonare.