mercoledì 30 luglio 2014

Io & Marley // John Grogan

Autore: John Grogan
Titolo: Io & Marley

Genere: Romanzo
Editore: RCS Mediagrum S.p.A.
Traduzione: Maria Luisa Cesa Bianchi
Anno: 2005
Prezzo: 6,90 Euro più rivista "Oggi"
Pagine: 333






Il primo romanzo della collana della rivista Oggi è anche il più famoso della collana Storie a 4 zampe (per ogni dettaglio cliccate quì).
L'autore, John Grogan, è un noto giornalista del Philadelphia Inquirer che ha deciso di condividere con il mondo intero i tredici anni di vita trascorsi con il proprio cane. 
Ricordo quando è stato pubblicato il romanzo: è stato preceduto da una buona campagna pubblicitaria a cui ha contribuito anche il film del 2008 con Owen Wilson e Jennifer Aniston (non l'ho ancora visto ma dal trailer mi sembra molto fedele alla storia originale) e fino a poco tempo fa l'edizione che si trovava in libreria era dotato di quelle stramaledette fascette pubblicitarie e scritte in copertina (del tipo: Il cane più amato al mondo)..Motivo per cui non l'ho mai preso troppo in considerazione sebbene mi incuriosisse molto.
John e Jenny sono due giornalisti appena trasferiti in Florida, novelli sposi, alle prese con la ristrutturazione del nuovo nido d'amore, con il sogno di una bella famiglia: una villetta, tanti pargoli e un cane.
In attesa di mettere al mondo dei figli decidono di fare pratica prendendo un cane, un cucciolo di Labrador: un tenero batuffolo giallo che si trasforma in un disastro a quattro zampe. Divora cose, distrugge cose, travolge cose e persone. E' disubbidiente, un imprevedibile pazzo scatenato dotato però di un immenso cuore; un eterno cucciolo esuberante incorreggibile che cresce con la famiglia che intanto si sta allargando. 
Marley è indubbiamente il protagonista che, come chi sa chi ha un animale domestico, partecipa alla vita della famiglia conquistandosi un posto nel cuore dei propietari, anche quando non c'è più. 
La storia è appassionante, scritta con il cuore, intimo (descrivendo anche episodi veramente personali della coppia), priva di quei fronzoli stilistici a cui spesso gli autori ricorrono ed è facile per chi ha un cane riconoscersi nell'autore; la semplicità dello stile con cui è scritto e dei fatti narrati (d'altronde non ha fatto altro che raccontare la sua esperienza...) è il segreto del successo di questo bestseller internazionale. 
Un libro molto piacevole, ironico, per nulla scontato, commovente, che ricorda come sia bello godersi i piccoli piaceri che la vita ci dona...Se vi ho convinti a leggerlo un consiglio è d'obbligo: dotatevi di una scatola di Kleenex, vi servirà soprattutto alla fine. 


Song my dog wrote - Brendan Biondi


lunedì 7 luglio 2014

Rebecca Domino // Fino all'ultimo respiro

Autore: Rebecca Domino
Titolo: Fino all'ultimo respiro  
 
Genere: romanzo 
Anno: 2014
Prezzo: gratuito (mail a: rebeccaromanzo@yahoo.it)
Pagine: 290


- A che cosa pensi? – le chiedo;
- Dipende – risponde lei – a quello che ho fatto nella giornata, a tutto e a niente. Se vivi nel momento, il tempo passerà così com’é. E non va misurato in minuti, ore e giorni, sai? –
- E come va misurato? – chiedo.
- In respiri –.
- In respiri? – non posso fare a meno di ripetere. Lei poggia la sua mano sulla mia
pancia e ridacchio, sorpresa, poi mi faccio seria quando la vedo in viso:
- Senti? – sussurra – io lo sento. Tu stai respirando. Ascolta il tuo corpo, ti sta
parlando… -.
Abbasso lo sguardo sulla sua mano sulla mia maglietta, ne sento la pressione contro la
pancia. La guardo alzarsi e abbassarsi impercettibilmente a ritmo del mio respiro.
- Che cosa mi sta dicendo? – sussurro – che cosa mi sta dicendo il mio corpo? –
Coleen mi guarda negli occhi, poi sorride:
- Che sei viva -.

Se ognuno di noi ripensa ai suoi diciassette anni scommetto che alla maggior parte torneranno in mente la spensieratezza dell'adolescenza, le uscite con gli amici e i primi veri amori. E dovrebbe essere così per tutti, ma a volte il destino prende una strada che è difficile da comprendere.
Allyson ha diciassette anni e vive con la famiglia ad Avoch, un paesino della costa scozzese; va al liceo, esce con le amiche, ha una cotta segreta, insomma, una ragazza del tutto ordinaria.  Un giorno, per fare un favore ad una amica, porta i compiti ad una ragazza che si trova in ospedale, non sa praticamente nulla di lei ma appena si incontrano scatta qualcosa. Coleen ha la leucemia e da quando le è  stata diagnosticata due anni prima non esce dall'ospedale. Allyson e Coleen diventano inseparabili e condividono qualunque cosa: la chemioterapia di Coleen e il primo amore di Allyson, la musica, i telefilm guardati una accanto all'altra sul letto dell'ospedale...Insomma, un'amicizia spontanea e sincera che per la prima volta farà sentire  Coleen una adolescente normale e non solo "quella con la leucemia".  Se già è complicato avere diciassette anni normalmente, figuratevi quando un'infezione può ridurvi in fin di vita, quando si è troppo spossati a causa della chemioterapia per fare qualunque cosa e anche solo avere la possibilità di tornare a casa è una festa! E se per le coetanee la decisione più importante da prendere è come vestirsi per il ballo per Coleen si tratta è letteralmente di decidere della propria vita o della propria morte. Come si può essere felici nonostante tutto? Come si fa quando anche risvegliarsi la mattina è un dono? 

Ho riscritto questa recensione molte volte, ma ogni volta mi sembrava che ciò che avevo scritto fosse scontato e che sminuisse le mie vere impressioni a riguardo. Poi mi sono resa conto che in alcuni casi le parole sono persino superflue, quindi non mi dilungherò. 
Ovviamente non si può rimanere indifferenti di fronte ad una tale tragedia, eppure l'autrice riesce a coinvolgere il lettore al di là della compassione e dell'empatia: è Allyson a raccontare tutto attraverso i suoi occhi e il lettore non può che stare in attesa e sperar, e senza rendersene conto imparerà anche qualcosa su sè stesso e sulla vita. 
Ho assaporato ogni parola, ogni dialogo, ho pianto ogni mia lacrima...290 pagine intense, delicate, struggenti. Ma il maggiore pregio di questo romanzo è a mio parere come l'autrice sia riuscita a rendere la sua storia adatta al pubblico di lettori più vicine all'età delle protagoniste, sia per il linguaggio che per i riferimenti musicali e televisivi così attuali, questo secondo me rende il racconto ancora più credibile. 
Oltre a leggere ovviamente il romanzo vi consiglio vivamente di visitare il sito dell'autrice in cui potrete trovare alcuni approfondimenti sul tema. Inoltre l'autrice ha messo a disposizione la propria pagina per donare fondi all'ente benefico "Teenage Cancer Trust".

Potete richiedere il romanzo (gratuitamente) contattando l'autrice mandando una email a: rebeccaromanzo@yahoo.it
Sito dell'autrice: http://rebeccadomino.blogspot.it
Per ogni dettaglio sulle donazioni visitate il sito: http://rebeccadomino.blogspot.it/p/supporta-teenage-cancer-trust.html




venerdì 4 luglio 2014

Sofia Domino // Come lacrime nella pioggia

Autore: Sofia Domino
Titolo: Come lacrime nella pioggia  

Genere: romanzo 
Anno: 2014
Prezzo: gratuito (mail a: sofiaromanzo@yahoo.it)
Pagine: 281







Sarah è newyorkese, ha ventidue anni e ama viaggiare e scattare fotografie. Asha vive in un villaggio rurale indiano, ha quindici anni e non le è permesso avere passioni: è una donna e come tale la sua opinione non ha alcun valore. I loro mondi sono così lontani da sembrare due galassie diverse, eppure hanno molto più in comune di quello che possa sembrare.

Le due ragazze si incontrano per un periodo molto breve ma l'amicizia che le lega segnerà per sempre le loro vite. 
Sarah decide di accompagnare il fidanzato a visitare prima del loro matrimonio il proprio villaggio d'origine in una remota regione dell'India per conoscere il mondo da cui è venuto. Durante i mesi di permanenza però il inizia a capire quanto il mondo in cui è cresciuta, i propri valori  e le proprie convinzioni siano inconciliabili con questo mondo da cui è rimasta inizialmente affascinata: le donne non possono studiare, devono lavorare e soprattutto non possono scegliere nulla che riguardi la propria vita, matrimonio compreso. Sarah se ne rende conto soprattutto dopo l'incontro con Asha che sta per sposarsi contro la sua volontà con un ragazzo che non ama per scelta del proprio padre padrone.
Per Sarah tutto ciò è inaccettabile e lotta con qualunque mezzo per cercare di cambiare la concezione della donna nel piccolo paese, ma le tradizioni e le concezioni arcaiche non possono essere estirpate, soprattutto da una straniera. 

Il romanzo tocca una delle peggiori tra le gravi piaghe di questo Paese.Ve lo confesso, inizialmente il racconto del viaggio mi è sembrato che ci fossero un po' troppi particolari tecnici ed informativi sull'India e sulla vita di Sarah, tralasciando un po' lo stile assolutamente spontaneo ed emozionale che invece prevale dall'arrivo della coppia nel villaggio. Sicuramente trapela il grande lavoro di documentazione geografica, politica e sociale che ha permesso all'autrice di essere sempre precisa nel racconto. 
Dopo le prime pagine la lettura mi ha completamente assorbita e vi assicuro, l'altalena di emozioni e la curiosità di sapere come la vita delle due donne evolverà è degna di essere paragonata a quella di scrittori con ben più esperienza di questa giovane autrice. Il tema non è sicuramente semplice ma il linguaggio è molto accessibile, anche a chi della situazione non conosce molto e questo è indiscutibilmente uno dei più grandi pregi di questo romanzo.

Sofia Domino ha anche creato una petizione per aiutare le donne dei villaggi rurali indiani ad avere una vita migliore. Inoltre attraverso il sito si può fare una donazione ad Amnesty International
Per leggere il romanzo (gratuitamente) contattate l'autrice mandando una email a: sofiaromanzo@yahoo.it
Sito dell'autrice: http://sofiadominolibri.blogspot.it

lunedì 14 aprile 2014

Scrittori emergenti // "La mia amica ebrea" di Rebecca Domino e "Quando dal cielo cadevano le stelle" di Sofia Domino

Qualche settimana fa  mi sono imbattuta in due recenti pubblicazioni sul tema dell'Olocausto, due romanzi pubblicati proprio in occasione della Giornata della Memoria 2014. Perché ho scelto di raccogliere le due recensioni in un unico post? Non tanto perché le due autrici siano sorelle ma per la scelta dell'ambiente storica.Ciò che mi ha incuriosita è stato il grande dilemma: di una grande tragedia come quella della Shoah è già stato scritto tutto o è ancora motivo di riflessione costruttiva per le generazioni che non hanno vissuto questa tragedia se non attraverso film, racconti e testi storici?  I due romanzi hanno affrontato il tema in modo del tutto differente, sebbene le due protagoniste siano entrambe adolescenti: Rebecca dal punto di vista di una ragazza tedesca e Sofia da una ragazza ebrea italiana; ci tengo a sottolineare che, anche se le autrici hanno evidentemente voluto affrontare questa (coraggiosa) esperienza insieme ogni romanzo ha una propria autonomia e identità...Io ve li consiglio entrambi ma possono essere letti uno indipendentemente dall'altro.


Autore: Rebecca Domino
Titolo: La mia amica ebrea 

Genere: romanzo di ambientazione storica
Canale di distribuzione: Lulu
Anno: 2014
Prezzo: 1,99 Euro (acquistabile qui)
Pagine: 300






Josepha è una ragazza tedesca di quindici anni, vive ad Amburgo e, nonostante sia il 1943 e la guerra sia già in corso trascorre la sua adolescenza come molte sue coetanee cresciute durante il governo nazionalsocialista nella convinzione che le scelte del proprio Paese siano del tutto legittime e volte alla creazione di un mondo migliore. Il padre però non è dello stesso avviso e decide di nascondere alcuni ebrei nella soffitta; Josepha si trova suo malgrado coinvolta nelle dinamiche storiche e familiari (i genitori devono nascondere all'altro figlio, un convinto militante nazista, il proprio segreto). Le sue certezze vengono scardinate nel  momento in cui conosce una sua coetanea, Rina, ebrea; questo fatto permette alla ragazza dotata di una grande maturità e spirito critico di iniziare a riflettere sulle proprie convinzioni e di mettere tutto in discussione, perfino sé stessa.


" Tutti questi testi,tutti questi discorsi,e le leggi razziali e questo fatto che gli ebrei sono portati in quei campi...mi fa male la testa a seguire questa scia di pensieri,perché una sensazione scivola sempre di più dentro di me,accompagnata da una domanda: è possibile che io abbia vissuto tutti questi anni con le orecchie tappate e lo sguardo fisso in un'unica direzione?"

Un romanzo di amicizia, forza e grande crescita personale, per portare l'attenzione su quei piccoli eroi che, dando il loro piccolo grande contributo hanno salvato non solo vite umane ma hanno lottato silenziosamente per scuotere coscienza di una intera nazione.
La lettura è scorrevole, il racconto è ricco di suspance...Inoltre l'autrice riesce a far si che il mondo descritto diventi reale attraverso l'arma potente dell'immaginazione che, insieme ad una attenta e oculata documentazione storica, conferisce maturità al romanzo. 
  

Autore: Sofia Domino
Titolo: Quando dal cielo cadevano le stelle

Genere: romanzo di ambientazione storica
Canale di distribuzione: Lulu
Anno: 2014
Prezzo: 1,99 Euro (acquistabile qui)
Pagine: 496






"Fuori c'era la guerra,ma Lia avrebbe dato qualsiasi cosa per affacciarsi anche per un solo istante dalla botola d'accesso e sentire i raggi del sole sul suo viso.Avrebbe dato qualsiasi cosa per rivedere Roma,per correre nel ghetto ebraico,dove era nata e cresciuta,per perdere lo sguardo nell'azzurro del cielo e per aspettare l'arrivo della notte."

Lia, tredicenne, è come tanti altri ebrei vittima innocente di una delle pagine più tristi della  storia italiana. Ha tredici anni quando vengono emanate le leggi razziali e inizia l'incubo della fuga. Il racconto inizia quando la ragazza e la sua famiglia sono già nascosti in una soffitta per sfuggire ai rastrellamenti nazisti. 
Il 16 ottobre 1943 la Gestapo compie il rastrellamento del ghetto di Roma e Lia viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz con la famiglia. Ma proprio qui, nel vero e proprio inferno in terra, Lia si aggrappa alla propria giovinezza per sopravvivere e sono le  proprie speranze e i propri sogni a spingerla a lottare contro le torture fisiche e psicologiche perpretrate  nei campi.
Il romanzo è, anche in questo caso incentrato sulla crescita della ragazza, anche perché si svolge in un tempo piuttosto lungo e in quel cruciale periodo in cui le bambine diventano ragazze e maturano sia interiormente che nell'aspetto. 
La  trasformazione è inevitabile: da una protagonista passiva, continuamente braccata e che si deve affidare alla bontà altrui si ritrova ad essere sola, in balia del proprio destino, e dovrà fare affidamento solo sulle proprie forze. Questo cambiamento è palpabile anche in come la scrittrice è passata dalla prima parte in cui prevalgono i dialoghi alla seconda parte in cui prevalgono le riflessioni della ragazzina e le descrizioni.
Un romanzo passionale, toccante, commovente; anche in questo caso la documentazione storica è impeccabile ma non è che marginale rispetto alla forza del racconto. 



Per saperne di più consultate i siti delle autrici: 
Sofia Domino: http://sofiadominolibri.blogspot.it/
Rebecca Domino: http://rebeccadomino.blogspot.it/

lunedì 7 aprile 2014

Carla Sanchez // Il profumo delle foglie di limone

Autore: Clara Sanchez 
Titolo: Il profumo delle foglie di limone

Genere: narrativa contemporanea
Editore: Garzanti
Traduzione: Enrica Budetta
Anno: 2010
Pagine: 360





"Il profumo delle foglie di limone" è il primo libro di successo della scrittrice spagnola Clara Sanchez. Oltre ad aver vinto il premio Nadal ha avuto un grandissimo successo di vendite. Clara Sanchez ha in questi quattro anni pubblicato altri due romanzi che hanno  avuto un minore successo editoriale e di critica. Ciò che mi ha più incuriosita è stato il fatto che in questo caso ha funzionato più il passaparola che la campagna commerciale. So che molti l'avranno letto tempo fa, quindi non abbiate paura di dire cosa ne pensate! 

Sandra è una trentenne incinta, sola, che non sa cosa fare della propria vita. Casualmente incontrano Fredrik e Karin, due tranquilli e amorevoli vecchietti che sembra vogliano prendersi cura di lei: la accolgono nella propria casa e sembrano proprio quei nonni che Sandra desiderava per il proprio figlio.
Quello che Sandra ben presto scopre però è che Fredrik e Karin sono in realtà due nazisti responsabili di alcuni efferati crimini durante la guerra e sulle loro tracce c'è Julian, un "cacciatore nazisti" arrivato in Spagna dopo aver ricevuto una lettera di Silva, con cui Julian aveva condiviso la permanenza a Mauthausen. Silva, appena morto, ha risvegliato nel vecchio compagno la sete di giustizia e Julian si servirà di Sandra, apparentemente una ragazza sprovveduta e senza prospettive, per arrivare non solo ai due nazisti ma a tutta la "confraternita" di vecchi carnefici rifugiati in Spagna.
La strana amicizia tra i due individui è rischiosa ma non possono fare a meno l'uno dell'altra..Sandra è l'"informatrice", compito accettato non senza rischio e Julian la guida in questa missione il cui obiettivo è la vendetta, costi quel che costi. 
Il pericolo per l'incolumità di Julian lo farà desistere? Sandrà riuscirà a non farsi scoprire o cederà alle lusinghe della vita  che Fredrik e Karin le offriranno?

Il romanzo non è classificabile come un giallo e neanche come un thriller ma il ritmo del racconto è serrato, senza colpi di scena eclatanti ma sufficiente a tenere il lettore incollato per sapere come andrà a finire questa strana storia.
Devo ammettere che sono rimasta colpita che un romanzo come questo abbia avuto un successo simile: quello che la scrittrice ha voluto toccare è un nervo scoperto ma allo stesso tempo uno di quei tasti che permettono di muovere le coscienze. La minuzia di descrizione della vita condotta dalla "confraternita" verte proprio su questo: l'immaginare che ci possano essere individui che dopo mezzo  secolo ancora siano convinti di aver compiuto atti  totalmente legittimi e indossino ancora con orgoglio uniformi naziste non può che infondere un senso di indignazione.
Ho letto il libro tutto in un fiato, non senza qualche stortura di naso e alzata di sopracciglio. L'intera vicenda è alquanto improbabile  per molti motivi, ma la mia domanda è: perché scomodare un tema così delicato e in modo così superficiale? Onestamente non saprei, ho cercato di darmi una risposta e mi sembra di essere giunta alla conclusione che no, non era necessario. Detto ciò i personaggi non sono molto strutturati e sicuramente può essere criticato per molti motivi. 
L'autrice però ha la grande capacità di creare una storia, in modo scorrevole, con una scrittura piacevole. Sicuramente leggerò altri libri della stessa autrice, sperando che abbia capito che molto spesso la soluzione è less is more.  

domenica 30 marzo 2014

La casa del sonno // Jonathan Coe


Autore: Jonathan Coe 
Titolo: La casa del sonno
 
Genere: narrativa contemporanea
Editore: Feltrinelli 
Traduzione: D. Scarpa
Anno: 1999
Prezzo: 8 Euro - ebook 5,99 Euro
Pagine: 312




Quattro ragazzi che frequentano il pensionato studentesco di Ashdown, uniti da una amicizia che, come spesso capita,  finisce nel momento in cui i ragazzi lasciano l'università per intraprendere ognuno la propria strada. La narrazione delle vicende raccontate si svolge tra gli anni 1983-84 e il 1996 
in capitoli che si alternano, concatenati (il capitolo inizia con la parola con cui finisce quello precedente) e rendono il lettore partecipe di quella che sembra essere un miscuglio casuale di eventi e personaggi
Ashdown è intanto diventato diventato un centro per la cura dei disturbi del sonno, di cui i protagonisti sembrano soffrire. 
Sarah, insegnante elementare soffre di narcolessia, motivo per cui durante l'università tutti la credono pazza. Robert, scrittore innamorato di Sarah, è tormentato fin da bambino da uno strano sogno. Terry dorme quattordici ore al giorno ed è proprio lui il personaggio che, facendosi ricoverare nella clinica, mettendo in moto quella che inizialmente mi è sembrata solo una sorta di conferma della teoria dei sei gradi di separazione.
Il periodo trascorso durante l'università ha segnato profondamente l'animo dei personaggi,soprattutto per Robert, innamorato di Sarah, la quale però è prima fidanzata con Veronica e poi troppo confusa per intraprendere una relazione, portando alla fuga del ragazzo e alla rottura dei rapporti tra i ragazzi. Lei però è un burattinaio inconsapevole, la chiave di lettura di tutta la storia.

Non lo nego: avevo già iniziato il romanzo qualche mese fa ma lo avevo interrotto, forse perché non ero riuscita ad entrare nel mood giusto. Quando però lo iniziato per la seconda volta non mi sono immerso in quello che penso sia uno dei migliori romanzi che abbia letto negli ultimi anni. 
Coe è uno dei pochi scrittori che riesce ad essere divertente e drammaticamente profondo allo stesso tempo; l'ironia è una dote che avevo già apprezzato in "Expo 58" a cui però mancava la profondità.
"La casa del sonno" è una analisi psicologica dei personaggi così completa da arrivare alla perfezione, senza mai essere noioso, senza mai essere scontato, senza mai permettere al lettore di tirare il fiato.
Mentre i pezzi del puzzle si ricompongono il romanzo si rivela essere per quello che è: la struggente realtà, il racconto di un amore che si svolge in tempi diversi e che, come spesso accade, non coincidono. 






venerdì 21 marzo 2014

Per dieci minuti // Chiara Gamberale

Autrice: Chiara Gamberale
Titolo: Per dieci minuti 

Genere: Narrativa 
Editore:  Feltrinelli - I Narratori 
Anno: 2013
Prezzo:  16 Euro
Pagine: 187 




"Non ho più un amore. Non ho più una casa ce sento davvero mia, non ho più un lavoro che mi piaceva. Non ho un perno: ecco. Ma la vita che gira attorno a questo perno che non c'è, forse, non è poi così male." "Vede Chiara, è proprio la vita l'unico perno possibile. È perno e ruota assieme, la vita."
Chiara ha trentasei anni, metà dei quali trascorsi con lo stesso uomo, che di punto in bianco la lascia e come se non bastasse da un giorno all'altro la sua rubrica è stata rimpiazzata e si ritrova senza lavoro.
Sola (o quasi), disoccupata, in una città in cui non si sente a casa.
Spiazzata, svuotata, abbandonata alla deriva.
Cosa  fare per ritrovare la rotta? Qualcosa di apparentemente semplice ma in fondo molto, molto difficile: ogni giorno, per dieci minuti, fare qualcosa che non si è mai fatto prima. Dieci minuti, ogni giorno, per un mese.
Piccole cose per colmare quei dieci minuti (fare i compiti insomma) che pian piano (complice anche il tempo) diventano venti, un'ora, una giornata...E piano piano la ferita si rimargina e Chiara riesce ad andare avanti.

Un diario in cui Chiara si mette a nudo, racconta il suo dramma e la sua lenta rinascita; devo ammettere che ho ammirato il coraggio che ha avuto  la giovane autrice nel raccontarsi, in tutta semplicità.
Il romanzo non è un capolavoro della letteratura ma sicuramente concede ottimi spunti di riflessione, senza buonismi gratuiti e finali idilliaci.
A me è piaciuto, molto, moltissimo per le sue intenzioni, un po' meno perché è un libro tutto sommato leggero, mi sarebbe piaciuto che l'autrice riuscisse ad andare più a fondo, ad aggiungere quello spessore che lo avrebbe reso un romanzo maturo...Ma come biasimarla? Credo che io al suo posto non sarei stata in grado di fare qualunque cosa che non sia trascinarmi dal letto al divano e viceversa.
Non so se sia stata intenzione dell'autrice ma credo che inconsapevolmente la lettura sia solo una piccola parte della storia, la linea di partenza: il resto lo dobbiamo mettere noi, dal momento in cui finiamo l'ultima pagina e torniamo alla nostra vita.
Vi segnalo nel caso non lo sapeste che intorno al romanzo, che ha avuto un ottimo riscontro di pubblico, si è creata una bella comunità di lettori che cercano di prendere esempio da Chiara. Se siete curiosi vi consiglio di visitare la pagina (Facebook) di Chiara Gamberale, seguitissima anche per il fatto che l'autrice sta conducendo un programma su Laeffe, canale 50 del digitale terrestre (link).
Se non sapete come impiegare i vostri primi dieci minuti dell'esperimento date un'occhiata!!



Bastille // Things We Lost to the Fire

lunedì 10 marzo 2014

Buoni consigli. Iniziamo la settimana in bellezza!

Ogni tanto lo sapete che mi piace condividere qualcosa di personale con voi, questa volta si tratta davvero di una banalità ma vi assicuro che, sarà stato per bella giornata o per la mia predisposizione particolare in quel momento, non so...In ogni caso qualche giorno fa mi sono imbattuta in una lista di buoni consigli, precetti o chiamateli come volete: mi hanno colpito mentre li ascoltavo e ho passato una intera settimana a pensarci. Li ho trascritti, stampati e messi belli in vista così da leggerli ogni mattina e ogni sera.
Di certo non mi cambierà la vita ma l'atteggiamento nell'affrontarla di sicuro, soprattutto perché ho sempre avuto delle fastidiose abitudini e credo che per  migliorarsi non sia mai troppo tardi. 
Impiegherete 10 minuti per leggerli, magari vi faranno riflettere...

Sii gentile con il prossimo. Ogni volta che aiuti qualcuno senza avere un ritorno personale, il  cervello produce serotonina, un ormone che ti rilassa e ti fa sentire meglio. In più stimola gli ormoni specchio che ti fa sentire in sintonia con lo stato d’animo di chi ti circonda. Se sei insieme a persone felici perché tu sei stato gentile anche tu sarai felice.

Non odiare e non lamentarti perché è inutile. Pensa a cosa puoi farci e se la risposta è “niente” fai  così: alza il busto, inizia a sorridere e assumi l’atteggiamento di una persona felice. La tua mente si convincerà di esserlo.

Vivi i problemi come delle sfide: l’unico problema irrisolvibile è quello che vedi come tale. Se usi la parola “problema” stai già impostando la mente sulla modalità “piagnone” la quale non farà niente perché il mondo ce l’ha con te.

Sii grato per quello che hai. Il marketing è studiato per renderti insoddisfatto della tua situazione. Vuole crearti dei bisogni che non ci sono per venderti un prodotto.

Sogna in grande. Trova un sogno che ti stimoli, quello che veramente vuoi fare nella vita. Le persone con un obiettivo chiaro sono più focalizzate e il loro lavoro porta a risultati migliori. Sono più felici perché sanno che si stanno avvicinando al loro obiettivo.

Non preoccuparti dei dettagli. Fatti la domanda: ”Me ne fregherà qualcosa tra un anno?” Se la risposta è “no” non preoccuparti, non dare a queste cose irrilevanti il potere di cambiare il tuo umore. Non  ne vale la pena.

Esci di casa. Quando metti il naso fuori di casa non sai cosa può succedere. La pigrizia è un killer della  felicità. Se qualcuno ti chiede di fare qualcosa  fallo! Più cose fai più hai la possibilità di trovare la tua vera passione perché non sai mai dove si nasconde l’ispirazione.

Non inventare scuse. Le persone felici non hanno avuto tutta la fortuna ma hanno usato i loro insuccessi per costruire la felicità. Piuttosto che parlare di come le circostanze ti sono state avverse trova il tuo errore e correggilo. Benjamin Franklin diceva “Chi è bravo a inventare scuse raramente è bravo a fare altro.”

La verità non esiste, la verità è una interpretazione. Puoi decidere di interpretare il mondo in maniera negativa e credere che tutto andrà male o di credere in un futuro straordinario. Più vedrai il lato positivo più riuscirai a cogliere il lato positivo della vita è la fortuna degli ottimisti.

Vivi nel presente, non preoccuparti del passato, non avere paura del futuro. Certo, devi imparare dai tuoi errori, devi fare un piano di quello che vuoi fare negli anni a venire ma la tua mente deve essere focalizzata su questo momento.

Scegli con cura i tuoi amici. Va bene conoscere molte persone ma non ascoltarli tutti. Là fuori la gente ha i tuoi stessi problemi, dubbi, insicurezze. Gli altri non sono perfetti, i loro consigli sono opinioni e la loro interpretazione del mondo è soggettiva quanto la tua. Non cercare l’approvazione degli altri, l’opinione degli altri vale come la tua con la differenza che tu hai più informazioni di loro e sai cosa  ti rende felice. Se qualcuno pensa di sapere cosa è meglio per te tu ringrazia ma saluta allontanandoti con le tue idee.

Impara ad ascoltare. Parla di meno e ascolta di più: se non ascolti non entrerai in sintonia con le altre persone. Impara il buon valore del silenzio, rifletti su quello che dicono gli altri. Vai oltre, nota il linguaggio, il tono, i movimenti. Rispondi a quello che ti è stato detto. Inizia la frase con “tu”, non con “io”. Dai attenzione agli altri daranno più attenzione a te.

Dì la verità. Se dici bugie l’atteggiamento da mentitore sarà talmente radicato  che comincerai a dubitare di te stesso. Le bugie stressano la mente perché sono difficili da elaborare e sostenere.

Smetti di credere nel destino. Credere nel destino è una bella scusa per scaricare la colpa dei tuoi fallimenti su fattori esterni . Ogni successo dipende da te, ogni fallimento dipende da te. Sul lungo periodo fortuna e sfortuna non esistono. Se sei bravo avrai successo, se dai la colpa al destino no. Prova, sbaglia, impara dai tuoi errori e riprova.

“Non posso” non esiste, esiste solo il “non ho voglia”.  



Coldplay // Viva la vida


Buona settimana a tutti :) 

[fonte: http://www.105.net/repliche/ascolta/programma/music-and-cars del 4 Marzo 2014]

sabato 8 marzo 2014

8 Marzo - Una ragazza da Tiffany // Susan Vreeland

Tutti gli anni la "Festa della donna" cade puntuale, ogni anno, sempre nello stesso modo: le mimose, gli auguri, l'orgoglio femminile, le digressioni sul motivo per cui la Festa della donna si festeggia l'8 marzo (tra l'altro ho scoperto che risale alla manifestazione dell'8 marzo 1972 a Roma e incendi vari non c'entrano) e così via.
Gli uomini regalano fiori e auguri, anche quelli che il resto dell'anno passano il tempo a guardare il fondoschiena delle passanti, o a non prendere sul serio le colleghe solo per il fatto che hanno due tette.
La sera ci sono solo ragazze in giro, la metà delle quali mi fa seriamente vergognare di appartenere al genere femminile. 
Insomma,  ogni anno il mio livello di disappunto si alza, soprattutto quest'anno, dopo giorni che ho sentito millanta volte parlare di "quote rosa". 
Si,  perché poi il resto dell'anno tutto torna uguale e anche se il discorso è lungo, complesso, che porta ad estenuanti discussioni, io spero sempre che qualcuno capisca  quanto poco ci sia da festeggiare e molto da pensare.

Ebbene, io vorrei proporvi un libro che di una delle autrici che preferisco quando  voglio leggere qualcosa di leggero, piacevole, scorrevole e  non troppo impegnativo. Susan Vreeland è pubblicata in Italia dalla casa editrice Neri Pozza (la stessa che pubblica i romanzi di Tracy Chevalier): io la adoro, la maggior parte dei romanzi pubblicati da questa casa editrice sono voci di donne che parlano di donne. Se non la conoscete vi invito a scoprirla! 
Il romanzo che vi propongo oggi è veramente splendido e si presta a molte riflessioni sul tema, sebbene non sia quello che si definisce un romanzo "impegnato". 


Autore: Susan Vreeland
Titolo: Una ragazza da Tiffany 

Genere: Romanzo storico 
Editore:  Neri Pozza
Traduzione: Ortelio M. 
Anno: 2010
Prezzo:  18 Euro
Pagine: 504






E' il 1892, a Manhattan, l'Art Nouveau è la moda del momento. Le creazioni della Tiffany Glass &  Decorating Company sono l'emblema della nuova bellezza e raffinatezza: le linee morbide, le  lampade con paralumi di vetro soffiato colorato, i candelabri splendono nel negozio...Un mondo splendido nelle mani  di Lord Tiffany. Ma le vere artefici sono in realtà le Tiffany Girls, le operaie che lavorano per la compagnia: ragazze giovani che vengono dalle famiglie proletarie di immigrati che arrivano a New York per cercare fortuna. Mentre loro sono le braccia, la mente di ogni creazione è Clara, la protagonista del romanzo. Una donna forte, indipendente, ambiziosa, una donna atipica per l'epoca ma che è  così facile sentire vicina, oggi.
L'autrice ha cercato di ricostruire la suo storia attraverso le poche testimonianze esistenti e ci ha regalato un ritratto indimenticabile della società newyorkese dell'epoca.
Se amate i romanzi storici lo adorerete, ve lo assicuro! 




venerdì 7 marzo 2014

Kafka sulla spiaggia // Murakami Haruki


Autore: Murakami Haruki 
Titolo: Kafka sulla spiaggia 

Genere: Romanzo
Editore:  Einaudi
Traduzione: Giorgio Amitrano 
Anno: 2002
Prezzo:  15 Euro (ebook 6,99 Euro)
Pagine: 528




Ogni volta che inizio un libro di Murakami Haruki è sempre una sorpresa: capire come andrà a finire non si può, anche quando la fine si sta avvicinando. 
Ho spesso sentito da chi ha letto la prima volta uno dei suoi libri definirli "strani", "contorti" o l'onnipresente "molto particolari"...Io li definirei piuttosto "sorprendenti". 
La trama è più complessa e articolata dei suoi romanzi precedenti e la dimensione onirica e fantastica prevale (la pagina di Wikipedia dedicata lo colloca nel filone "realismo magico"): indubbiamente Norvegian Wood è un'altra storia. 
Murakami è un mago dell'intreccio, quindi inizialmente è come se avesse messo a caso dei personaggi le cui storie sembrano non avere un nesso, ma poi la matassa si sbroglia, lentamente.

La trama si svolge attorno a due personaggi: Tamura Kafka, un ragazzo di quindici anni che decide di scappare di casa e Nakata, un anziano signore di circa sessant'anni con un ritardo mentale che parla con i gatti. 
Tamura decide di fuggire il giorno del suo compleanno dal padre, con cui vive per sfuggire alla maledizione che l'amorevole genitore gli ha lanciato: "ucciderai tuoi padre e giacerai con tua madre e tua sorella". Quasi per caso si ritrova in una biblioteca privata e fa amicizia con il bibliotecario che gli propone di lavorare nella biblioteca; qui conosce anche la direttrice, una donna affascinante e con un passato molto curioso e doloroso che si rivelerà essere il perno attorno a cui si articola la vicenda.
Parallelamente si svolge la storia di Nakata. In seguito ad un incidente subito da bambino l'uomo ha perso la capacità di leggere e scrivere e qualunque nozione appresa ma ha acquisito curiose capacità come quella di parlare con i gatti o guarire le persone.
Vive solo grazie al sussidio per la sua disabilità e "arrotonda" cercando i gatti scomparsi; durante una di queste ricerche scopre che i gatti vengono rapiti e uccisi da Johnnie Walker. Una scena terribile che avrei voluto evitare e se siete sensibili come me vi consiglio di saltare, tanto ve lo dico io cosa succede: Nakata uccide Johnnie Walker e va dalla polizia a confessare il delitto, senza però essere creduto. Poi scappa senza avere una meta grazie all'aiuto di sconosciuti. Questo Johnnie Walker si rivela essere il padre di Tamura Kafka che nel frattempo è già lontano.
Da questo punto i due sembrano rincorrersi, sia fisicamente che grazie alla connessione che sembra legarli.

Il libro credo sia il più lungo tra quelli di Haruki ma vi assicuro, la lettura è travolgente. A parte alcune scene decisamente splatter è molto coinvolgente. I temi devo ammettere che sono già visti per chi come me ha già letto molti libri di questo autore: il sogno, l'incubo, i sentimenti travolgenti che decidono le sorti dei personaggi, la morte che in questo caso domina l'intero romanzo. La trama è però qualcosa di inedito, forse una delle migliori. Anche in questo caso vale sempre lo stesso consiglio che do a chi vuole affrontare la lettura di un romanzo di questo autore: mente aperta e lasciarsi trascinare.






sabato 1 febbraio 2014

I sogni segreti di Walter Mitty // James Thuber


Autore: James Thuber 
Titolo: I sogni segreti di Walter Mitty 

Genere: Romanzo
Editore:  Rizzoli
Traduzione: G. M. Brescia
Anno: 1939
Prezzo:  17 Euro (ebook 9,99 Euro)
Pagine: 252





Avete presente il bellissimo libro che è uscito nelle sale qualche mese fa? Beh, dimenticatelo. 
Questo libro è una serie di racconti di James Thumber, un fumettista statunitense che ha scelto di dedicare questa raccolta al suo personaggio più celebre.
Ogni racconto ha una sua identità e alcuni di questi sono correlate da alcune delle celebri vignette di Thumber.
Cosa accomuna questi racconti? Sicuramente la visione del mondo sognante e incantata: l'autore stesso è un sognatore e il mondo, visto dai suoi occhi, è un luogo strano, in cui anche i fatti più seri della vita diventano motivo di scherno: laddove gli altri vedono drammaticità vede comicità.
Come ho detto I sogni segreti di Walter Mitty non è che uno di questi racconti, è molto breve (circa 8 pagine) e non è che un barlume del personaggio che abbiamo visto nel film (più che altro mi ricorda J.D. di Scrubs, if you know what I mean ;) ) e non è stato certo il mio racconto preferito. Tutti i racconti sono di un humor che oggi raramente troviamo, privi di qualunque volgarità e carichi di un velato senso critivo verso la società moderna. 
I racconti che mi sono piaciuti maggiormente sono La notte in cui entrò il fantasma, Altri allarmi notturni e in generale tutti quelli che riguardano la strana famiglia dello scrittore. 
Mi ha ricordato Quattro uomini in barca che ho letto alle scuole medie soprattutto per la visione del mondo sognante  e disincantata allo stesso tempo e per quel sapore malinconico che sono i bei libri scritti decenni fa sanno donare e mi sento di consigliarne la lettura a tutti, soprattutto ai ragazzi che cercano un libro poco impegnativo e divertente.

L'autore James Thurber (1894 - 1961) è stato uno scrittore, giornalista o umorista statunitense. Thurber è uno dei pochi al mondo ad aver diviso la sua carriera tra scrittore di racconti e disegnatore di fumetti. E' uno dei più rappresentativi collaboratori del "The New Yorker", per il quale disegnò anche molte copertine, spesso con la tecnica a carboncino.