lunedì 14 aprile 2014

Scrittori emergenti // "La mia amica ebrea" di Rebecca Domino e "Quando dal cielo cadevano le stelle" di Sofia Domino

Qualche settimana fa  mi sono imbattuta in due recenti pubblicazioni sul tema dell'Olocausto, due romanzi pubblicati proprio in occasione della Giornata della Memoria 2014. Perché ho scelto di raccogliere le due recensioni in un unico post? Non tanto perché le due autrici siano sorelle ma per la scelta dell'ambiente storica.Ciò che mi ha incuriosita è stato il grande dilemma: di una grande tragedia come quella della Shoah è già stato scritto tutto o è ancora motivo di riflessione costruttiva per le generazioni che non hanno vissuto questa tragedia se non attraverso film, racconti e testi storici?  I due romanzi hanno affrontato il tema in modo del tutto differente, sebbene le due protagoniste siano entrambe adolescenti: Rebecca dal punto di vista di una ragazza tedesca e Sofia da una ragazza ebrea italiana; ci tengo a sottolineare che, anche se le autrici hanno evidentemente voluto affrontare questa (coraggiosa) esperienza insieme ogni romanzo ha una propria autonomia e identità...Io ve li consiglio entrambi ma possono essere letti uno indipendentemente dall'altro.


Autore: Rebecca Domino
Titolo: La mia amica ebrea 

Genere: romanzo di ambientazione storica
Canale di distribuzione: Lulu
Anno: 2014
Prezzo: 1,99 Euro (acquistabile qui)
Pagine: 300






Josepha è una ragazza tedesca di quindici anni, vive ad Amburgo e, nonostante sia il 1943 e la guerra sia già in corso trascorre la sua adolescenza come molte sue coetanee cresciute durante il governo nazionalsocialista nella convinzione che le scelte del proprio Paese siano del tutto legittime e volte alla creazione di un mondo migliore. Il padre però non è dello stesso avviso e decide di nascondere alcuni ebrei nella soffitta; Josepha si trova suo malgrado coinvolta nelle dinamiche storiche e familiari (i genitori devono nascondere all'altro figlio, un convinto militante nazista, il proprio segreto). Le sue certezze vengono scardinate nel  momento in cui conosce una sua coetanea, Rina, ebrea; questo fatto permette alla ragazza dotata di una grande maturità e spirito critico di iniziare a riflettere sulle proprie convinzioni e di mettere tutto in discussione, perfino sé stessa.


" Tutti questi testi,tutti questi discorsi,e le leggi razziali e questo fatto che gli ebrei sono portati in quei campi...mi fa male la testa a seguire questa scia di pensieri,perché una sensazione scivola sempre di più dentro di me,accompagnata da una domanda: è possibile che io abbia vissuto tutti questi anni con le orecchie tappate e lo sguardo fisso in un'unica direzione?"

Un romanzo di amicizia, forza e grande crescita personale, per portare l'attenzione su quei piccoli eroi che, dando il loro piccolo grande contributo hanno salvato non solo vite umane ma hanno lottato silenziosamente per scuotere coscienza di una intera nazione.
La lettura è scorrevole, il racconto è ricco di suspance...Inoltre l'autrice riesce a far si che il mondo descritto diventi reale attraverso l'arma potente dell'immaginazione che, insieme ad una attenta e oculata documentazione storica, conferisce maturità al romanzo. 
  

Autore: Sofia Domino
Titolo: Quando dal cielo cadevano le stelle

Genere: romanzo di ambientazione storica
Canale di distribuzione: Lulu
Anno: 2014
Prezzo: 1,99 Euro (acquistabile qui)
Pagine: 496






"Fuori c'era la guerra,ma Lia avrebbe dato qualsiasi cosa per affacciarsi anche per un solo istante dalla botola d'accesso e sentire i raggi del sole sul suo viso.Avrebbe dato qualsiasi cosa per rivedere Roma,per correre nel ghetto ebraico,dove era nata e cresciuta,per perdere lo sguardo nell'azzurro del cielo e per aspettare l'arrivo della notte."

Lia, tredicenne, è come tanti altri ebrei vittima innocente di una delle pagine più tristi della  storia italiana. Ha tredici anni quando vengono emanate le leggi razziali e inizia l'incubo della fuga. Il racconto inizia quando la ragazza e la sua famiglia sono già nascosti in una soffitta per sfuggire ai rastrellamenti nazisti. 
Il 16 ottobre 1943 la Gestapo compie il rastrellamento del ghetto di Roma e Lia viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz con la famiglia. Ma proprio qui, nel vero e proprio inferno in terra, Lia si aggrappa alla propria giovinezza per sopravvivere e sono le  proprie speranze e i propri sogni a spingerla a lottare contro le torture fisiche e psicologiche perpretrate  nei campi.
Il romanzo è, anche in questo caso incentrato sulla crescita della ragazza, anche perché si svolge in un tempo piuttosto lungo e in quel cruciale periodo in cui le bambine diventano ragazze e maturano sia interiormente che nell'aspetto. 
La  trasformazione è inevitabile: da una protagonista passiva, continuamente braccata e che si deve affidare alla bontà altrui si ritrova ad essere sola, in balia del proprio destino, e dovrà fare affidamento solo sulle proprie forze. Questo cambiamento è palpabile anche in come la scrittrice è passata dalla prima parte in cui prevalgono i dialoghi alla seconda parte in cui prevalgono le riflessioni della ragazzina e le descrizioni.
Un romanzo passionale, toccante, commovente; anche in questo caso la documentazione storica è impeccabile ma non è che marginale rispetto alla forza del racconto. 



Per saperne di più consultate i siti delle autrici: 
Sofia Domino: http://sofiadominolibri.blogspot.it/
Rebecca Domino: http://rebeccadomino.blogspot.it/

lunedì 7 aprile 2014

Carla Sanchez // Il profumo delle foglie di limone

Autore: Clara Sanchez 
Titolo: Il profumo delle foglie di limone

Genere: narrativa contemporanea
Editore: Garzanti
Traduzione: Enrica Budetta
Anno: 2010
Pagine: 360





"Il profumo delle foglie di limone" è il primo libro di successo della scrittrice spagnola Clara Sanchez. Oltre ad aver vinto il premio Nadal ha avuto un grandissimo successo di vendite. Clara Sanchez ha in questi quattro anni pubblicato altri due romanzi che hanno  avuto un minore successo editoriale e di critica. Ciò che mi ha più incuriosita è stato il fatto che in questo caso ha funzionato più il passaparola che la campagna commerciale. So che molti l'avranno letto tempo fa, quindi non abbiate paura di dire cosa ne pensate! 

Sandra è una trentenne incinta, sola, che non sa cosa fare della propria vita. Casualmente incontrano Fredrik e Karin, due tranquilli e amorevoli vecchietti che sembra vogliano prendersi cura di lei: la accolgono nella propria casa e sembrano proprio quei nonni che Sandra desiderava per il proprio figlio.
Quello che Sandra ben presto scopre però è che Fredrik e Karin sono in realtà due nazisti responsabili di alcuni efferati crimini durante la guerra e sulle loro tracce c'è Julian, un "cacciatore nazisti" arrivato in Spagna dopo aver ricevuto una lettera di Silva, con cui Julian aveva condiviso la permanenza a Mauthausen. Silva, appena morto, ha risvegliato nel vecchio compagno la sete di giustizia e Julian si servirà di Sandra, apparentemente una ragazza sprovveduta e senza prospettive, per arrivare non solo ai due nazisti ma a tutta la "confraternita" di vecchi carnefici rifugiati in Spagna.
La strana amicizia tra i due individui è rischiosa ma non possono fare a meno l'uno dell'altra..Sandra è l'"informatrice", compito accettato non senza rischio e Julian la guida in questa missione il cui obiettivo è la vendetta, costi quel che costi. 
Il pericolo per l'incolumità di Julian lo farà desistere? Sandrà riuscirà a non farsi scoprire o cederà alle lusinghe della vita  che Fredrik e Karin le offriranno?

Il romanzo non è classificabile come un giallo e neanche come un thriller ma il ritmo del racconto è serrato, senza colpi di scena eclatanti ma sufficiente a tenere il lettore incollato per sapere come andrà a finire questa strana storia.
Devo ammettere che sono rimasta colpita che un romanzo come questo abbia avuto un successo simile: quello che la scrittrice ha voluto toccare è un nervo scoperto ma allo stesso tempo uno di quei tasti che permettono di muovere le coscienze. La minuzia di descrizione della vita condotta dalla "confraternita" verte proprio su questo: l'immaginare che ci possano essere individui che dopo mezzo  secolo ancora siano convinti di aver compiuto atti  totalmente legittimi e indossino ancora con orgoglio uniformi naziste non può che infondere un senso di indignazione.
Ho letto il libro tutto in un fiato, non senza qualche stortura di naso e alzata di sopracciglio. L'intera vicenda è alquanto improbabile  per molti motivi, ma la mia domanda è: perché scomodare un tema così delicato e in modo così superficiale? Onestamente non saprei, ho cercato di darmi una risposta e mi sembra di essere giunta alla conclusione che no, non era necessario. Detto ciò i personaggi non sono molto strutturati e sicuramente può essere criticato per molti motivi. 
L'autrice però ha la grande capacità di creare una storia, in modo scorrevole, con una scrittura piacevole. Sicuramente leggerò altri libri della stessa autrice, sperando che abbia capito che molto spesso la soluzione è less is more.