venerdì 21 marzo 2014

Per dieci minuti // Chiara Gamberale

Autrice: Chiara Gamberale
Titolo: Per dieci minuti 

Genere: Narrativa 
Editore:  Feltrinelli - I Narratori 
Anno: 2013
Prezzo:  16 Euro
Pagine: 187 




"Non ho più un amore. Non ho più una casa ce sento davvero mia, non ho più un lavoro che mi piaceva. Non ho un perno: ecco. Ma la vita che gira attorno a questo perno che non c'è, forse, non è poi così male." "Vede Chiara, è proprio la vita l'unico perno possibile. È perno e ruota assieme, la vita."
Chiara ha trentasei anni, metà dei quali trascorsi con lo stesso uomo, che di punto in bianco la lascia e come se non bastasse da un giorno all'altro la sua rubrica è stata rimpiazzata e si ritrova senza lavoro.
Sola (o quasi), disoccupata, in una città in cui non si sente a casa.
Spiazzata, svuotata, abbandonata alla deriva.
Cosa  fare per ritrovare la rotta? Qualcosa di apparentemente semplice ma in fondo molto, molto difficile: ogni giorno, per dieci minuti, fare qualcosa che non si è mai fatto prima. Dieci minuti, ogni giorno, per un mese.
Piccole cose per colmare quei dieci minuti (fare i compiti insomma) che pian piano (complice anche il tempo) diventano venti, un'ora, una giornata...E piano piano la ferita si rimargina e Chiara riesce ad andare avanti.

Un diario in cui Chiara si mette a nudo, racconta il suo dramma e la sua lenta rinascita; devo ammettere che ho ammirato il coraggio che ha avuto  la giovane autrice nel raccontarsi, in tutta semplicità.
Il romanzo non è un capolavoro della letteratura ma sicuramente concede ottimi spunti di riflessione, senza buonismi gratuiti e finali idilliaci.
A me è piaciuto, molto, moltissimo per le sue intenzioni, un po' meno perché è un libro tutto sommato leggero, mi sarebbe piaciuto che l'autrice riuscisse ad andare più a fondo, ad aggiungere quello spessore che lo avrebbe reso un romanzo maturo...Ma come biasimarla? Credo che io al suo posto non sarei stata in grado di fare qualunque cosa che non sia trascinarmi dal letto al divano e viceversa.
Non so se sia stata intenzione dell'autrice ma credo che inconsapevolmente la lettura sia solo una piccola parte della storia, la linea di partenza: il resto lo dobbiamo mettere noi, dal momento in cui finiamo l'ultima pagina e torniamo alla nostra vita.
Vi segnalo nel caso non lo sapeste che intorno al romanzo, che ha avuto un ottimo riscontro di pubblico, si è creata una bella comunità di lettori che cercano di prendere esempio da Chiara. Se siete curiosi vi consiglio di visitare la pagina (Facebook) di Chiara Gamberale, seguitissima anche per il fatto che l'autrice sta conducendo un programma su Laeffe, canale 50 del digitale terrestre (link).
Se non sapete come impiegare i vostri primi dieci minuti dell'esperimento date un'occhiata!!



Bastille // Things We Lost to the Fire

4 commenti:

  1. Infatti, manca spessore. Forse, si è voluto dare proprio quel taglio leggero per non appesantire la vicenda.

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    1. Concordo...In effetti è proprio la leggerezza che rende questo romanzo così piacevole! :)

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  2. L'ho prenotato e sto aspettando di leggerlo, dopo aver letto la tua recensione so cosa aspettarmi, però senza averlo letto penso che un taglio leggero sia forse la maniera migliore per affrontare il tema, visto che quando arrivano e non so per quale congiuntura astrale è sempre così, capitano tutte assieme e c'è da aspettarsi il peggio ed hai davvero poca voglia di ridere!
    In compenso ho visto il programma sulla effe e l'ho trovato molto carino e godibile.
    Ciao!

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  3. L'ho letto, sulle prime ci sono rimasta un po' male, perché mi aspettavo qualcosa di diverso, poi sono arrivata a metà e l'ho trovato gradevole, leggero. Toccava diverse tematiche con abbastanza brio. L'ho finito e mi è piaciuto.
    Ciao

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<3 Grazie per aver visitato il mio blog e per il tuo commento <3