sabato 25 gennaio 2014

A proposito di lei // Banana Yoshimoto

Autore: Banana Yoshimoto
Titolo: A proposito di lei

Genere: Romanzo
Editore: Feltrinelli  
Traduzione: Giorgio Amitrano 
Anno: 2013
Prezzo: 12 Euro (ebook 8,99 Euro)
Pagine: 152






Questo è l'ultimo romanzo della acclamatissima autrice giapponese che non manca ogni anno di pubblicare un libro e io, puntualmente lo compro. 
Yumico è una donna che apparentemente ha realizzato molto poco nella vita fino a quando un giorno alla sua porta si presenta Shoichi, il cugino che non vede da anni, per dirle che la madre è morta e l'ultima volontà della donna è stata quella di prendersi cura della cugina, cosa che lei non era riuscita a fare in vita. 
I due iniziano a scavare nel passato delle proprie famiglie per capire il motivo della loro separazione. Guiudata da Shoichi Yumico inizia una riscoperta di se stessa e della propria storia e a ricordare anche l'episodio più terribile della propria vita: l'aver assistito all'omicidio compiuto dalla madre prima di suicidarsi.
Come tutti i romanzi di questa autrice non c'è un confine tra realtà e fantasia e le vicende sono ambientate in una sorta di limbo ovattato, ma in questo caso sconfina nel paradossale. 

Adoro come di solito Banana Yoshimoto riesca a trasmettere serenità attraverso la descrizione della quotidianità ma in questo caso di serenità non si può proprio parlare. Tutta l'intera vicenda è incentrata sull'omicidio-suicidio a cui la protagonista ha assistito fino ad arrivare alla rivelazione delle ultime pagine; la morte impregna le pagine fin dalla prima riga, ancor più che in Delfini, il primo in cui a mio parere si può notare un deciso cambiamento nei temi trattati. A differenza di Delfini, in cui il dolore è funzionale alla vicenda e al cambiamento, qui c'è una climax della tragedia, la cui funzione sarebbe quella di tenere il fiato sospeso, secondo me fallendo miseramente. 
Ho trovato l'uso del dolore nel racconto gratuito e a tratti irritante, la trama è debole e sconfina nel ridicolo. 
Non sarà sicuramente l'ultimo romanzo che leggerò di Banana Yoshimoto, ma confido che in seguito riesca a non asservire la creatività alle richieste editoriali perché il risultato non poteva che essere questo: un romanzo pessimo. 


3 commenti:

  1. Di Banana Yoshimoto ho letto solo "Il coperchio del mare", anni fa, e mi era piaciuto. Credo che la tranquillità trasmessa dai romanzi giapponesi sia solo un'impressione, e celi in realtà una forte inquietudine. La tua recensione mi ha fatto tornare con la mente a "Un pallido orizzonte di colline" di Kazuo Ishiguro.

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  2. Non rientro nel gruppo "Banana Yoshimoto per sempre". Qualche anno fa, ho provato a leggere uno dei suoi ultimi romanzi (non lo ricordo nemmeno), mi sono arenata dopo dieci pagine. I tratti negativi, che hai trovato in questo romanzo, io li ho riconosciuti in quello.
    Buona domenica!

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  3. Peccato, a me Banana Yoshimoto piace, anche se devo ammettere che gli ultimi non li ho letti...ho sempre apprezzato la sua levità e grazia... forse il dolore che pervade questo romanzo non si combina con il suo stile, chissà...

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<3 Grazie per aver visitato il mio blog e per il tuo commento <3