giovedì 7 novembre 2013

Non lasciarmi // Kazuo Ishiguro

Autore: Kazuo Ishiguro
Titolo: Non lasciarmi


Genere: Romanzo
Editore: Einaudi
Traduzione: Paola Novarese
Anno: 2005
Prezzo: 12 Euro
Pagine: 291 






"Mi chiamo Kathy H. Ho trentun anni, a da più di undici sono un'assistente. Sembra un periodo piuttosto lungo, lo so, ma a dire il vero loro vogliono che continui per altri otto mesi, fino alla fine di dicembre. A quel punto saranno trascorsi quasi esattamente dodici anni. Adesso mi rendo conto che il fatto che io sia rimasta per tutto questo tempo non significa necessariamente che loro abbiano grande stima di me. Ci sono ottime assistenti a cui è stato chiesto di abbandonare dopo appena due o tre anni. E poi me ne viene in mente almeno una che ha operato per oltre quattordici, malgrado fosse un'assoluta nullità. Quindi non ho nessuna intenzione di darmi delle arie."

Avete presente quei libri in cui si capisce tutto dall'incipit e che si fanno leggere per il puro piacere di leggere? Ecco, non è uno di questi.
Nonostante la pubblicazione sia abbastanza recente i temi sono di quelli già triti e ritriti, ma non mi era mai capitato di leggere qualcosa sul tema che fosse scritto in modo così soggettivo e toccante.
Kathy, Tommy e Ruth sono tre compagni del collegio di Hailsham, un istituto che si trova nella campagna inglese ma totalmente slegato dal resto del mondo.
La protagonista e voce narrante è Kathy che cresce fin dalla più tenera età in questo luogo che ha il compito di educare i ragazzi prediligendo lo sfoggio della capacità individuale dei giovani studenti, in particolare attraverso delle sorta di aste in cui  devono produrre poesie, disegni, sculture ed altri oggetti legati alla sfera sentimentale. L'aspirazione più grande per uno studente di Hailsham è che uno dei propri lavori venga scelto per la galleria di Madame, una misteriosa donna che sembra essere la direttrice dell'istituto ma che non sembra voler avere contatti diretti con gli alunni.
Ma cosa se ne fa Madame di questi lavori? Questo è uno dei grandi interrogativi che si pongono i protagonisti man mano che crescendo capiscono che la rigida struttura organizzativa di Hailsham non potrà proteggerli per sempre, così come non lo potranno fare i tutori. 
Crescendo quello che sembra un semplice istituto per orfani (nessuno dice che i ragazzi sono orfani, sia ben chiaro) inizia a svelare la sua ambiguità. Prima con frasi celate in altri discorsi dai tutori, poi quando una di essi decide di aprire il "vaso di Pandora" e rivelare la sola e pura verità su Hailsham e sui ragazzi. 
La vita di Kathy e degli altri due amici in realtà non ne sarà poi così sconvolta e non li porterà neppure ad una rassegnata o disperata consapevolezza ma procederà sui soliti binari, se non per alcuni episodi in cui è più la speranza di poter comunque scegliere che quella di rifiutare la realtà. 
Questo però vale solo per i protagonisti perché per il lettore cambierà tutto.

Questo colpo di scena appare dopo molte pagine. Vi confesso che sono andata avanti con la lettura abbastanza scettica ma una volta che viene data la chiave di lettura l'intera vicenda è come un pugno nello stomaco. 
La maggior parte di noi ha letto Frankenstein e ha visto The Island e sicuramente il dibattito sul legame etica - scienza è stato sviscerato (anche quotidianamente ma in differenti termini e contesto) ma credo che ciò che l'autore ha fatto egregiamente sia stato dare un'anima alla vicenda e svelare inequivocabilmente che nulla non può che essere frutto di un compromesso, in questo caso l'apice del detto "occhio non vede, cuore non duole". 
Sicuramente il libro è scritto benissimo e tradotto altrettanto bene ma non ho ancora capito se mi è piaciuto, quello di cui sono sicura è che sicuramente non si tratta di quei libri che leggi e poi dimentichi.
Credo che pochi libri mi abbiano colpito così tanto, per come è scritto ma soprattutto per la forza della combinazione di tema e scrittura: leggendo tutto diventa vivo e tangibile.
Tutto sembra coperto da un fumo grigiastro, tutto sembra essere triste, ma non di quella tristezza che sai che passerà. E' come una lunga e interminabile giornata di pioggia. 

Ah, ne hanno fatto anche un film omonimo ma che non penso di vedere soprattutto perché non sopporto come recita Keira Knightley ma mi hanno detto che seppure non eguagli il libro anche il film merita!






Judy Bridgewater // Nevere Let Me Go


6 commenti:

  1. Siamo in due a non sopportare la mascellata di Keira Knightley!
    Non mai letto nulla di questo autore. Non ho un buon rapporto con gli scrittori giapponesi o di origine giapponese: hanno un'idea della letteratura fin troppo "visionaria" e forse dai temi "sperimentali".

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    1. Ahahaha...Io davvero la trovo una pessima attrice!!!!
      Dunque, questo libro di Ishiguro non è assolutamente da associare allo stile giapponese, lui è inglese, ma sicuramente questo è un libro sperimentale. Molto utopistico.
      Non so, come ho detto è un'incognita...

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  2. Io l'ho letto un anno fa e me lo porto dietro ancora. Non è un libro facile, ma io lo trovai toccante e commovente. S eil tema forse non è dei più attuali, il merito di Hishiguro è di avergli donato un afflato poetico e un'anima. Di quelle che sentono, provano dolore, piangono e amano. A me è piaciuto tanto, ma solo, in effetti, dopo aver trovato la giusta chiave con cui accedervi. E ammetto che lo apprezzo più dopo un po' di tempo che lo hai letto perché all'inizio, perlomeno io mi sentivo così, sei solo frastornato e le tue sensazioni sono un turbine di cose indistinte.

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    1. Hai proprio ragione...Tra qualche tempo capirò.
      Grazie per il bellissimo commento <3

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  3. A me è piaciuto senza dubbio.
    Trovo che la capacità di Ishiguro sia soprattutto nel far risaltare l'umanità di Kathy, Ruth e Tommy nel confronto con gli altri. L'immedesimazione è naturale...
    Devo dire che questo libro l'ho trovato molto giapponese, così come "Un pallido orizzonte di colline", mentre l'Ishiguro più inglese mi piace meno.
    L'ho recensito sul mio blog, se ti va di passare :)

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    1. Grazie per il commento, passerò sicuramente perché mi hai incuriosita molto ;)

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<3 Grazie per aver visitato il mio blog e per il tuo commento <3